venerdì 18 settembre 2020

Considerazioni sul perché votare NO

 Un mio caro amico, Gianni Comoretto, astronomo e persona che apprezzo e stimo come poche altre, ha pubblicato su Facebook (in modo pubblico, ed è per questo che mi permetto di citarlo) alcune considerazioni sul perché votare no che reputo interessanti.

Non potendo (per miei problemi tecnici) mettere il link al post di Facebook, copio il post qui di seguito.

Buona lettura

Claudio Casonato

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Sul referendum. Sento essenzialmente due motivi per votare sì, entrambi che mi fan venire la pelle d'oca: 

  • si risparmia. Alla fine non molto, ma tutto fa. 
  • sono dei fannulloni, non ci rappresentano, mandiamoli a casa. 

Il primo non ha semplicemente senso. Una riforma di questo tipo non si fa per risparmiare due lire. Non decido se ristrutturare casa, rivoluzionando la disposizione delle stanze e trovandomi poi con una stanza in meno per risparmiare 10€ l'anno di bollette, lo faccio dopo un ragionamento su come la disposizione sia più o meno funzionale. Se poi quel risparmio lo posso ottenere semplicemente cambiando il frigo, senza ingrullimenti e tenendomi la stanza, la ristrutturazione diventa semplicemente folle. 

Il secondo è pericoloso. I nostri padri e i nostri nonni hanno fatto la Resistenza per darci un parlamento. Se non funziona va riformato, non ridotto. Se mandiamo a casa un terzo dei parlamentari perché "sono casta", lo sono anche gli altri due terzi. Mandiamo a casa tutti? Con quel ragionamento, si dovrebbe. Poi ci pensa l'uomo forte a rappresentarci tutti. 

Se nessuno ci rappresenta, dovremmo mandare a casa tutti. Se qualcuno ci rappresenta,almeno in parte, o se possiamo cercare di fare in modo che ci rappresentino, è più facile che ci rappresentino se la scelta è maggiore. 

E quindi occorre entrare nel merito, di ingegneria costituzionale. Quanti sono i parlamentari per una migliore rappresentanza, e per un funzionamento ottimale del Parlamento. Cosa che io non so, ma che non mi sembra si affronti se non a slogan. 

So che abbiamo 16 parlamentari ogni milione di abitanti, un numero che è superiore solo a quello di Francia, Olanda, Spagna e Germania (quest'ultima stato federale, quindi con molti compiti delegati ai lander). Con la riforma saremmo superiori solo alla Germania. Gli altri paesi europei ne hanno tra 25 e 50 circa.

Limitandosi ai deputati, saremo inferiori anche alla Germania, in assoluto il paese europeo che ne ha meno.



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