Giusto un anno fa abbiamo segnalato lentezze e ritardi
nell’organizzazione della raccolta differenziata “porta a porta”:
nel
2016, quando tutto partì, si diceva che sarebbe andata a regime entro il
2018 ma, per i soliti ritardi, sarà già tanto se per tale data alcuni
Comuni partiranno con la fase sperimentale.
Tra questi
non compare Novi Ligure, la cui amministrazione intende rimandare il
tutto all’autunno 2019, giusto dopo le Elezioni Comunali.
La
raccolta differenziata “porta a porta” funziona, da tempo, a Treviso,
Chieri e in molte altre realtà qui in Italia, mica su Marte; ma
l’amministrazione comunale di Novi Ligure intende prendere tempo mentre
la discarica ha capacità disponibile ancora per pochi anni.
Noi
di Avanti Novi non vogliamo ritrovarci, da un giorno all’altro, a
dover correre alla ricerca urgente di inceneritori perché, in caso di
emergenza rifiuti, il prezzo lo fa chi te li incenerisce, e non chi li
deve smaltire a tutti i costi per non ritrovarsi con le strade ridotte
ad un vero immondezzaio.
E’ ora che l’amministrazione di
Novi Ligure si dia da fare, e alla svelta, per allinearsi a tutti quei
Comuni dei territori Ovadese, Acquese, Tortonese e Novese che, già da
quest’autunno, partiranno con il sistema “porta a porta” almeno nella
sua fase sperimentale, per capire cosa va, e cosa no, e correggerlo.
Questo,
di sicuro più nell’interesse dei Novesi che dei proprietari di
inceneritori come IREN, società che assieme al Comune di Novi Ligure
detiene la maggioranza azionaria di ACOS, che a sua volta controlla
Gestione Ambiente, società incaricata della raccolta rifiuti nei Comuni
“ritardatari”:
un incrocio di partecipazioni societarie
che, ci auguriamo, non distragga chi deve prendere, e alla svelta,
decisioni in merito.
Andrea Scotto
presidente Associazione Civica “Avanti Novi”