domenica 26 novembre 2017

CENTRO STORICO - GUARDIAMOCI INTORNO, E IMPARIAMO

Per rilanciare un Centro Storico che non ce la fa più, occorre trovare ispirazione, e visitatori, da fuori, altrimenti è solo un pestare acqua nel solito mortaio.
Cosa funziona altrove, scegliete voi dove, che a Novi Ligure non si fa, e cosa si fa qui, che sarebbe meglio non fare?
Gli anglosassoni lo chiamano benchmarking, noi chiamiamolo un po' come ci pare, ma facciamolo!

Da Alessandria News

venerdì 17 novembre 2017

CENTRO STORICO - I NOSTRI TRE "PUNTI CHIAVE"

Lunedì scorso, 13 novembre, Muliere ha presentato un piano di rilancio del commercio nel Centro Storico di Novi Ligure:
anche questa volta nulla di innovativo, né nelle proposte né nell’approccio.
E' sconcertante che Muliere non abbia neppure accennato all’abolizione della Z.t.l. (con il ritorno all’isola pedonale in vigore fino ai primi anni Novanta, con un orario che sia giusto compromesso tra le esigenze di operatori economici e residenti)
e al fatto che il Centro Storico continua ad essere circondato e disseminato di parcheggi a pagamento a discapito dei posti liberi.
Commercianti e residenti hanno già capire che così non va, grazie alle numerose raccolte da Alfare e Avanti Novi: come si può rilanciare davvero un Centro Storico di fronte alla concorrenza di centri commerciali con parcheggi abbondanti e gratuiti e accesso senza problemi? Avete mai visto un centro commerciale con la Z.T.L.?.
E guai a spillare soldi ai commercianti, e a chi ha la propria attività nel Centro Storico, per pagare le spese degli intrattenimenti che nelle intenzioni di Muliere e dei suoi dovrebbero risollevare la baracca,
ma che han tutta l’aria di feste fatte più a cercar i voti dei Novesi che per attirare in città gente che venga da fuori, e spenda: proprio come avvenuto con la “ciclocamminata del Terzo Valico” di qualche tempo fa.
Per noi di “Energie per Novi e Gavi”, oltre alle proposte già avanzate da Alfare e Avanti Novi su Z.t.l. e parcheggi, occorre lavorare in tre direzioni.
Primo: oltre all’ottimo lavoro di promozione fatto – ne diamo volentieri atto - dal Distretto del Novese, occorre garantire l’accesso anche oltre il weekend, anche mediante accordi con privati e con enti ecclesiastici, a tutte le bellezze d’arte e architettoniche dell’età barocca, che sono la vera tipicità culturale della nostra città.
Solo così, e non con manifestazioni estemporanee, si attira turismo di qualità nelle nostre città.
Secondo, permettere agli esercenti novesi di dare il meglio di sé semplificando regolamenti e chiedendo loro non soldi, ma di fare ciò che sanno fare:
ad esempio, per lo street food rivolgersi non ad ambulanti che vengono da fuori, ma ai ristoratori di Novi, come già a Gavi si fa.
Terzo: coordinarsi con le realtà vicine (non solo l’Outlet di Serravalle tanto presente nei pensieri di Muliere, ma anche il Forte e il borgo di Gavi, la Pinacoteca barocca di Voltaggio, gli scavi di Libarna e le numerose chiese e castelli del territorio)
per offrire un pacchetto turistico frutto di un lavoro di squadra, alla pari (evitando atteggiamenti da “primo della classe” che non portano da nessuna parte),
ed evitare quelle antipatiche sovrapposizioni che fanno sì che certi weekend non ci sia nulla, e in altri troppo, e magari molto simile.
Il team di “Energie per Novi e Gavi” – con Stefano Parisi