Lunedì scorso, 13 novembre, Muliere ha presentato un piano di rilancio del commercio nel Centro Storico di Novi Ligure:
anche questa volta nulla di innovativo, né nelle proposte né nell’approccio.
E' sconcertante che Muliere non abbia neppure accennato all’abolizione
della Z.t.l. (con il ritorno all’isola pedonale in vigore fino ai primi
anni Novanta, con un orario che sia giusto compromesso tra le esigenze
di operatori economici e residenti)
e al fatto che il Centro Storico continua ad essere circondato e
disseminato di parcheggi a pagamento a discapito dei posti liberi.
Commercianti e residenti hanno già capire che così non va, grazie alle
numerose raccolte da Alfare e Avanti Novi: come si può rilanciare
davvero un Centro Storico di fronte alla concorrenza di centri
commerciali con parcheggi abbondanti e gratuiti e accesso senza
problemi? Avete mai visto un centro commerciale con la Z.T.L.?.
E
guai a spillare soldi ai commercianti, e a chi ha la propria attività
nel Centro Storico, per pagare le spese degli intrattenimenti che nelle
intenzioni di Muliere e dei suoi dovrebbero risollevare la baracca,
ma che han tutta l’aria di feste fatte più a cercar i voti dei Novesi
che per attirare in città gente che venga da fuori, e spenda: proprio
come avvenuto con la “ciclocamminata del Terzo Valico” di qualche tempo
fa.
Per noi di “Energie per Novi e Gavi”, oltre alle proposte già
avanzate da Alfare e Avanti Novi su Z.t.l. e parcheggi, occorre
lavorare in tre direzioni.
Primo: oltre all’ottimo lavoro di
promozione fatto – ne diamo volentieri atto - dal Distretto del Novese,
occorre garantire l’accesso anche oltre il weekend, anche mediante
accordi con privati e con enti ecclesiastici, a tutte le bellezze d’arte
e architettoniche dell’età barocca, che sono la vera tipicità culturale
della nostra città.
Solo così, e non con manifestazioni estemporanee, si attira turismo di qualità nelle nostre città.
Secondo, permettere agli esercenti novesi di dare il meglio di sé
semplificando regolamenti e chiedendo loro non soldi, ma di fare ciò
che sanno fare:
ad esempio, per lo street food rivolgersi non ad
ambulanti che vengono da fuori, ma ai ristoratori di Novi, come già a
Gavi si fa.
Terzo: coordinarsi con le realtà vicine (non solo
l’Outlet di Serravalle tanto presente nei pensieri di Muliere, ma anche
il Forte e il borgo di Gavi, la Pinacoteca barocca di Voltaggio, gli
scavi di Libarna e le numerose chiese e castelli del territorio)
per offrire un pacchetto turistico frutto di un lavoro di squadra, alla
pari (evitando atteggiamenti da “primo della classe” che non portano da
nessuna parte),
ed evitare quelle antipatiche sovrapposizioni che
fanno sì che certi weekend non ci sia nulla, e in altri troppo, e
magari molto simile.
Il team di “Energie per Novi e Gavi” – con Stefano Parisi