sabato 31 marzo 2018

CRISI CIT: LA CGIL FINISCE FUORI STRADA?


Siamo venuti a conoscenza della risposta della CGIL alla nostra presa di posizione sulla crisi CIT e, nelle parole del loro rappresentante, abbiamo cercato le osservazioni sui punti da noi sollevati: 

ma non abbiamo trovato nulla di concreto.

Nulla riguardo ai rischi per conducenti e passeggeri dovuti all’utilizzo di mezzi vecchi, come quello il cui motore è andato a fuoco vicino a Bosio: 

un mezzo che, ci è stato detto, di lì a poco sarebbe stato messo a disposizione come scuolabus.

Nulla sui pesanti tagli subiti dalle corse extra-urbane, un vero controsenso per un “Consorzio Intercomunale Trasporti” che alla prova dei fatti lo è sì, ma più di nome che di fatto.

Nulla sul destino dei lavoratori di quelle aziende di pompe funebri e di trasporto turistico che subiscono la concorrenza di un CIT sostenuto da anni con i soldi dei contribuenti, quasi si trattasse, per CGIL, di lavoratori di serie B.

Abbiamo letto solo affermazioni allarmistiche come quelle scagliate contro di noi quando sostenevano la necessità di vendere la Farmacia Comunale,  profezie di sventura che, ora che dopo più di cinque anni di battaglie la Farmacia Comunale è stata venduta, sono state smentite dai fatti:

questo perché in tema di privatizzazioni esistono regole e leggi dello Stato, sul cui rispetto noi per primi siamo attenti, e vigiliamo.

Per questo, anche in questo caso, constatiamo che inventarsi complotti di vario genere per nascondere la pochezza delle proprie argomentazioni porta sempre chi lo fa ad uscire di strada, danneggiando chi, a parole, dice invece di voler sostenere.

Perché anche Novi, se non si libererà presto dalla disastrosa idea che il settore pubblico (che dovrebbe limitarsi a stabilire regole ed erogare servizi) possa essere un imprenditore migliore del privato

avrà le sua piccole “Alitalia”, destinate ad inghiottire quantità sempre maggiori di denaro pubblico che si tradurranno automaticamente in maggiori tasse per tutti.

Novi Ligure, 31 marzo 2018

Comitato Liberale “Alfare

Associazione Civica “Avanti Novi

Circolo “Energie per Novi e Gavi” – con Stefano Parisi

domenica 18 marzo 2018

PULLMINO IN FIAMME, CIT IN FUMO?


Abbiamo appreso dell’incidente capitato vicino a Bosio al pullmino CIT che era stato destinato al servizio di trasporto passeggeri: un incendio al motore che, ce ne rallegriamo, non ha avuto conseguenze oltre allo spavento dei passeggeri.

Noi di Alfare, Avanti Novi ed Energie per Novi e Gavi non possiamo però accettare lo scarica-barile attuato dal presidente del CIT, che attribuisce il problema solo alla manutenzione fatta a un mezzo che in realtà lo stesso CIT aveva acquistato l’anno scorso già vecchio di 15 anno e con più di 500mila chilometri sul groppone,

specie quando, il 30 settembre dell’anno scorso, CIT festeggiava (con tanto di cibo e musica) presso il Movicentro di Novi ligure l’acquisto di un nuovo pullman granturismo.

Tutto questo, per noi di Alfare, Avanti Novi ed Energie per Novi e Gavi, è sintomo di una gestione del trasporto pubblico locale che, così com’è, non va.

In questi ultimi anni il cosiddetto “Consorzio Intercomunale Trasporti” ha tagliato, e di brutto, proprio le corse al di fuori del territorio comunale di Novi Ligure: l’amministrazione novese, che detiene la maggioranza di CIT, ha attuato un comportamento indegno per chi ambisce ad essere centro-zona, e questo senza migliorare affatto il servizio in città.

Per di più, il CIT, sostenuto da anni con i soldi di noi contribuenti, fa concorrenza a imprese private che, con il pagamento delle tasse previste dalla legge, di fatto finanziano quello stesso CIT che toglie loro quote del mercato dei bus turistici e le navette da e per l’Outlet che a loro serve per vivere.

Francamente, non comprendiamo affatto l’utilità sociale di carri funebri, pullman granturismo e bus navetta per l’Outlet, servizi che i privati sono in grado di fare, e magari anche meglio.

Per questo a noi di Alfare, Avanti Novi ed Energie per Novi e Gavi non basta che si cominci timidamente a parlare di tagli e cessioni:

noi chiediamo, da anni, che si mettano immediatamente sul mercato, senza il tira-e-molla che abbiamo visto per anni quando si è trattato di vendere la Farmacia Comunale, i rami aziendali del CIT che non sono servizio pubblico (pompe funebri, bus turistici),

per investire i soldi ottenuti nel rinnovo e nella razionalizzazione del parco-mezzi, per salvaguardare il lavoro e la sicurezza degli autisti, l’incolumità dei passeggeri e, soprattutto, migliorare la qualità del servizio a vantaggio sia di Novi Ligure che dei Comuni vicini, con un’ottica lungimirante che, putroppo, a questi politici e para-politici, attualmente al potere a Novi, proprio non appartiene.



Comitato Liberale “Alfare

Associazione Civica “Avanti Novi

Circolo “Energie per Novi e Gavi” – con Stefano Parisi