di Andrea Scotto
Ho
letto con piacere l'intervento di Gian Paolo Cabella, nostro candidato sindaco, sul Teatro Marenco, e seguo con interesse
il dibattito che ne è scaturito sui mezzi di informazione, e non solo.
In
tutto questo, mi ha lasciato perplesso l’intervento
dell’attuale assessore alla Cultura quando afferma “aprire il Marenco alla
città significa, piuttosto, permettere agli studenti e alle famiglie di Novi di
apprezzare il restauro ultimato attraverso una visita guidata che possa far
conoscere i particolari architettonici, scenici e tecnologici del teatro
tornato a nuova vita.”.
Ora,
posso anche comprendere che si desideri organizzare visite guidate come quella
di mercoledì 3 aprile (organizzata “una tantum” e per di più in un orario più
accessibile per chi, in settimana, lavora), ma parlare di “teatro tornato a
nuova vita” senza organizzare al suo interno, da subito, uno spettacolo (i
teatri servono a questo, mi pare) mi sembra un tantino contraddittorio.
Magari
questo sarà anche normale per questa amministrazione, che ha fatto
dell’indecisionismo il proprio tratto distintivo, ma entrare in
un bel teatro come il nostro Marenco e non poter assistere ad uno spettacolo
come si deve prima dell’autunno (a proposito, l’assessore non ha specificato se
si tratta dell’autunno di quest’anno o di uno ancora ben al di là da venire…)
mi lascia un po’ lì.
E’
un problema di soldi? Se sì, lo dicano: considerato il gran numero di musicisti
professionisti e artisti novesi che si esibirebbero gratuitamente (mi sembra
che abbia promesso di farlo gratis anche Claudio Bisio, o ricordo male?), di
sicuro lo si potrebbe organizzare.
E’
un problema di agibilità? Non credo, perché far entrare nostri concittadini in
una struttura che non ha ancora ottenuto la piena agibilità, senza limitazioni
di sorta, sarebbe una mancanza di attenzione per la sicurezza,
un
po’ come far passare dei treni merci (che possono anche trasportare merci
pericolose e infiammabili come il gpl) ad alta velocità in prossimità di un
gioiello tanto bello quanto delicato e densamente abitato come è il nostro
Centro Storico…
Ah,
dimenticavo: questo l’amministrazione Muliere già lo ha deciso (ma non c'era un altro tema sul quale venir meno, per una volta al proprio "indecisionismo"?), e vorrebbe che
si facesse proprio così.
Anche per questo è bene che finalmente arrivi qui, a Novi Ligure, quel
ricambio per il quale, in tanti, da tempo ci stiamo dando parecchio da fare.