domenica 18 novembre 2018

PERNIGOTTI: LASCIAMO LO STABILIMENTO DOV'E

A questo link troverete copia della relazione illustrativa e delle modifiche alle norme di attuazione allegate alla Variante Parziale al Piano Regolatore, che a pag. 7 e a pag. 8 prevede la rilocalizzazione per lo stabilimento Pernigotti, che di sicuro comporta costi che potrebbero aver influito negativamente sulle decisioni della proprietà:

come già detto nel comunicato di ieri, chiediamo che l'amministrazione faccia la sua parte, anche correggendo questa recente variante, per permettere allo stabilimento Pernigotti di continuare a lavorare lì, dov'è.

PERNIGOTTI: ANCHE NOVI FACCIA LA SUA PARTE !


L’annuncio dato dalla Pernigotti di voler chiudere lo stabilimento di Novi Ligure ha avuto, anche per noi, come per tutti coloro che amano la nostra città, l’effetto di un pugno alla bocca dello stomaco. 

Confermiamo l’adesione a tutte le iniziative in difesa di delle numerosissime persone (lavoratrici e lavoratori dello stabilimento e delle aziende dell’indotto) che vedono in pericolo il proprio futuro e quello dei propri cari.

In quest’ottica auspichiamo un riavvicinamento tra le parti chiedendo all’amministrazione comunale di fare la sua parte, anche smorzando i toni,

affinché la produzione della Pernigotti resti a Novi Ligure, anche a costo di modificare il piano regolatore generale.

Novi Ligure, 17 novembre 2018



sabato 3 novembre 2018

AVANTI NOVI + LEGA: L'ACCORDO DEL 14 OTTOBRE 2018


Piattaforma di collaborazione tra “Avanti Novi” e “Lega Nord Piemont”
per lo sviluppo economico e civile della città di Novi Ligure.

Premessa

La mancanza di decoro urbano, le buche nelle strade e sui marciapiedi o altri aspetti analoghi di carattere estetico e funzionale non sono per noi l’unico problema della città, ma i sintomi di una patologia cronica che sta altrove, come la febbre o la tosse per un ammalato: 

noi non intendiamo limitarci a somministrare alla città dei palliativi da applicare a ridosso delle elezioni, come fanno da sempre le amministrazioni comunali novesi che si sono succedute da decenni, e come, giusto un anno prima stanno ora cominciando a fare, ma, abituati come siamo ad affrontare le difficoltà della vita reale, vogliamo capire cosa davvero non va, a monte di tutto, per risolverlo davvero;

noi non intendiamo accontentarci di qualche asfaltatura e qualche rattoppo messo all’ultimo, qua è là, oppure di qualche attenzione di vario genere (dalla “pacca sulla spalla”, al patrocinio, fino a contributi in denaro oppure in poltrone e poltroncine nelle municipalizzate);

noi, che non abbiamo la memoria corta, e che viviamo nella nostra città sempre, anche quando le scadenze elettorali sono lontane, vogliamo estirpare il problema alla radice, e in maniera duratura.

Novi Ligure va “rimessa in ordine”

Ciò che impedisce a Novi Ligure di crescere dal punto di vista economico, sociale e civile, cogliendo opportunità che altri hanno invece saputo sfruttare, è mancanza di un sistema di gestione ordinato.

Ci siamo convinti che a Novi Ligure, da tempo, si compiono scelte che, pur formalmente corrette, hanno creato una situazione “disordinata” dove le competenze tra partiti, istituzioni comunali, aziende municipalizzate, associazioni sono tutt’altro che definite, creando una confusione che soffoca iniziative e libertà d’azione di chi, novese e non, vorrebbe rilanciare la vita economica e civile della città.

Una situazione “disordinata” rappresentata nelle scelte compiute dalle amministrazioni comunali in questi ultimi decenni in termini di urbanistica e gestione degli spazi cittadini, tenuti bloccati ad un piano regolatore rigido e poco funzionale, salvo poi intervenire con varianti su specifiche situazioni: 

un modo di procedere che formalmente rispetta le norme ma azzera la voglia di fare di singoli cittadini che, prima di investire soldi in un’attività, vorrebbero sapere se sarà possibile o meno realizzare tale attività, senza attendere, come una spada di Damocle, l’esito del voto in un Consiglio Comunale. 

Una situazione che, ricordiamolo, ha fatto perdere a Novi Ligure l’insediamento dello stabilimento della “Maruzzella” ed il raddoppio di quello della “Smurfit Kappa” (che poi ha cessato del tutto la produzione a Novi Ligure).

Altro esito di questa situazione “disordinata” è il paraocchi con il quale vengono realizzate determinate scelte o adottate determinate soluzioni. In un mondo che, piaccia o non piaccia, è sempre più competitivo, le amministrazioni novesi non hanno saputo agire efficacemente neppure per rendere la città un centro-zona degno di questo nome: 

si pensi, ad esempio, alla gestione del CIT che, in barba alle esigenze dei Comuni vicini, è stato gestito più come agenzia di pompe funebri, come vettore di servizi navetta per l’Outlet di Serravalle oppure come fornitore di bus per gite turistiche piuttosto che come “Consorzio Intercomunale Trasporti” come invece dovrebbe essere, almeno secondo cosa ne dice la ragion d’essere riportata nel nome.

Un “disordine” che genera confusione di idee: un’amministrazione in confusione, nello scorgere iniziative di successo realizzate altrove, anziché acquisire conoscenze e farne un bagaglio utile da queste, o le ostacola oppure le copia senza però comprenderne davvero il funzionamento, e facendo così un danno alla città.

Un esempio di questo “copiare senza capire” è l’adozione, da parte dell’attuale amministrazione comunale in carica, della proposta ACOS per il cosiddetto “teleriscaldamento”. 

Una tecnologia di questo genere, che prevede un impianto centralizzato per produrre acqua calda da distribuire alle singole utenze, ha avuto successo in situazioni dove l’impianto è stato dimensionato per coprire ampiamente le richieste di uno o più Comuni, e soprattutto quando la fonte di energia (geotermia, biomasse da scarto di lavorazioni di materie prime vegetali) non è costituita da combustibili fossili (carbone, olio combustibile, metano). 

Nessuno di questi aspetti è stato tenuto in considerazione dall’amministrazione attualmente in carica quando ha accettato il progetto ACOS: sono asserviti solo alcuni edifici pubblici, ma non tutti; è stata interessata solo un’area della città, e non tutta; la fonte di energia è quasi totalmente gas fornito da ACOS, con una piccolissima quota di geotermia che, date le caratteristiche del nostro territorio (non abbiamo, ad esempio, il calore disponibile dall’acqua termale come avviene invece ad Acqui Terme), appare più un “pro forma” piuttosto che una scelta sostanziale e qualificante il progetto.

Questi sono alcuni esempi di cosa intendiamo presentare e applicare, con le opportune metodologie, per “rimettere ordine a Novi Ligure”, collaborando alla stesura di un programma per il rilancio dell’economia e della vita civile di Novi Ligure che sia veramente innovativo, seguendo queste linee guida:

-         separazione tra politica, economia e società civile

-         definizione di regole chiare e procedure semplificate nel campo delle attività produttive

-        riaffermazione del ruolo del Comune come controllore nella gestione dei servizi pubblici, e non come parte in causa, concorrente con i privati, nell’erogazione degli stessi in situazioni dove già i privati possono benissimo operare da soli

-     visione a 360° esaminando le soluzioni ai problemi adottate da realtà vicine e lontane, per capire esattamente come funzionano, e così discernere quando ha senso realizzare qualcosa in proprio, o quando è invece meglio collaborare per ottenere vantaggi comuni

-        approccio urbanistico innovativo, che superi le logiche degli attuali piani regolatori, che sono vecchie di decenni e calcolate come se il “boom” economico e demografico degli anni Cinquanta e Sessanta dovesse durare per sempre

-     realizzazione di una politica culturale non più condotta nel segno della visibilità o sulla base di un'appartenenza o meno a un determinato gruppo, incentrata invece su iniziative che, dato il loro valore intrinseco, richiedano molte meno risorse per organizzazione e sponsorizzazione

-        piena valorizzazione delle professionalità esistenti tra i dipendenti del Comune di Novi Ligure e tra le figure professionali già esistenti in città, per far sì che le esperienze di successo che a Novi Ligure pure ci sono state, e ci sono, non restino l’eccezione, ma diventino la regola

Collaborazione programmatica e operativa

Sulla base di quanto sopra esposto, concordiamo la collaborazione per operare, in un “Gruppo programma”, assieme a persone, indicate da entrambi, che abbiano competenza nei vari settori nei quali occorre rilanciare la città di Novi Ligure: tali proposte verranno poi approvate secondo la prassi seguita da ciascuno degli aderenti a questo accordo, per diventare il programma comune alle elezioni del 2019.

“Avanti Novi” è disponibile, come già fatto su alcuni temi in questi ultimi mesi, a collaborare con la “Lega Nord Piemont” su temi per il quali la “Lega Nord Piemont” vorrà realizzare iniziative: collaborazione sia come approfondimento dei contenuti e realizzazione di iniziative pubbliche comuni (compresa la partecipazione alle spese).

“Avanti Novi” è disponibile, se richiesto, a collaborare come lista civica, alla campagna elettorale del 2019 sostenendo di comune accordo un candidato o una candidata, di provenienza civica o politica, a patto che tale scelta segni una discontinuità con chi si è presentato o presentata negli ultimi decenni, comprese le elezioni del 2014: una richiesta alla quale anche Andrea Scotto, già nostro candidato sindaco nella scorsa tornata elettorale, ha aderito senza riserve.

La “Lega Nord Piemont” recepisce, integrandole nel programma comune, le seguenti istanze, qui elencate in ordine alfabetico, già oggetto da parte di “Avanti Novi” di battaglie e campagne di sensibilizzazione:

-         abolizione della Ztl e dei parcheggi a pagamento nel Centro Storico e nelle immediate vicinanze

-     adozione nel Centro Storico di un’isola pedonale con orari di accesso concordati tra residenti ed esercenti

-      analisi del rischio idrogeologico del territorio novese e dei comuni vicini, e revisione critica delle azioni correttive previste dall’attuale amministrazione dopo l’alluvione dell’ottobre 2014

-         dismissione degli immobili comunali non utilizzati per ragioni di servizio

-    dismissione degli immobili comunali fatiscenti mediante l’istituto giuridico del “trasferimento di cubatura”, in modo da far guadagnare all’acquirente la possibilità di costruire dove meglio gli occorre, e alla città la possibilità di avere, al posto di immobili degradati, nuovi spazi per parchi e giardini in un tessuto urbano fortemente compresso

-    indirizzo degli sponsor istituzionali e anche privati, mediante opportune agevolazioni, più verso iniziative con effetti duraturi nel tempo (es. restauri e manutenzioni) piuttosto che verso eventi di una sola sera

-       taglio significativo, in misura da concordare e programmare negli anni dal 2019 al 2024, della spesa comunale (compresa quella delle società partecipate), in particolare quella per consulenze, per eventi “spot”

-        taglio significativo, in misura da concordare e programmare negli anni dal 2019 al 2024, del numero delle “poltrone” in società partecipate ed enti vari

-    vendita delle attività di CIT e ACOS che non siano indiscutibilmente qualificabili come servizi pubblici (es., per CIT il settore delle pompe funebri, dei bus turistici e del servizio navetta verso l’Outlet), e ristrutturazione del CIT in accordo con le amministrazioni degli altri Comuni soci, affinché il CIT sia “Consorzio INTERCOMUNALE Trasporti” nei fatti, e non solo a parole.

“Avanti Novi” e “Lega Nord Piemont” si riservano di approfondire, nell’ottica di offrire alla cittadinanza la migliore proposta tecnicamente possibile, i seguenti temi:

-       nuovo sistema di raccolta differenziata in città, partendo dal modello Contarina e migliorandolo dove serve

-         riforma di regolamenti e altre disposizioni comunali, per semplificarne l’applicazione

-       revisione del piano regolatore e del regolamento edilizio, per renderli più aderenti ad un progetto di città innovativo, adatto al XXI secolo 

-       revisione della situazione parcheggi e viabilità in tutti i quartieri della città, per trovare, caso per caso, soluzioni condivise tra residenti, pendolari ed esercizi commerciali

-      studio di fattibilità per un utilizzo di fonti energetiche alternative con un approccio innovativo, non limitato alla ristretta cerchia del territorio comunale o all’adozione del “minimo tecnico” per il rispetto formale delle prescrizioni di legge

Novi Ligure, 14 ottobre 2018

Giacomo Perocchio                                                                                                 Andrea Scotto
Lega Nord – sezione di Novi Ligure                                           Associazione Civica “Avanti Novi”