martedì 22 settembre 2020

Hanno vinto tutti. Noi NO.

Passato il weekend elettorale, assistiamo al solito gioco di chi ha vinto (tutti) e di chi ha perso (nessuno).

Noi non siamo soddisfatti del risultato referendario, quindi noi abbiamo perso. Noi volevamo una vittoria del NO, invece il SI ha raccolto la maggioranza dei voti degli italiani.

Ha comunque vinto la democrazia, e questo è un bene. Noi di Avanti Novi accettiamo senza polemiche il risultato delle urne, e faremo quel poco che potremo per evitare quelli che per noi (ma non per il 70% dei votanti) sono i rischi di questa drastica riduzione dei parlamentari.

Noi ci impegneremo, nel nostro piccolo, per fare in modo che nessuna realtà locale, nessuna minoranza, nessuna voce venga emarginata e dimenticata dalle stanze dove si decide il futuro del paese.

Noi continueremo a fare del nostro meglio affinché la prossima classe dirigente sia meglio di quella precedente, più preparata e più controllata.

Noi appoggeremo ogni iniziativa che permetta un maggior potere di scelta dei cittadini.

Avanti, Italia, Avanti Novi!

venerdì 18 settembre 2020

Considerazioni sul perché votare NO

 Un mio caro amico, Gianni Comoretto, astronomo e persona che apprezzo e stimo come poche altre, ha pubblicato su Facebook (in modo pubblico, ed è per questo che mi permetto di citarlo) alcune considerazioni sul perché votare no che reputo interessanti.

Non potendo (per miei problemi tecnici) mettere il link al post di Facebook, copio il post qui di seguito.

Buona lettura

Claudio Casonato

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Sul referendum. Sento essenzialmente due motivi per votare sì, entrambi che mi fan venire la pelle d'oca: 

  • si risparmia. Alla fine non molto, ma tutto fa. 
  • sono dei fannulloni, non ci rappresentano, mandiamoli a casa. 

Il primo non ha semplicemente senso. Una riforma di questo tipo non si fa per risparmiare due lire. Non decido se ristrutturare casa, rivoluzionando la disposizione delle stanze e trovandomi poi con una stanza in meno per risparmiare 10€ l'anno di bollette, lo faccio dopo un ragionamento su come la disposizione sia più o meno funzionale. Se poi quel risparmio lo posso ottenere semplicemente cambiando il frigo, senza ingrullimenti e tenendomi la stanza, la ristrutturazione diventa semplicemente folle. 

Il secondo è pericoloso. I nostri padri e i nostri nonni hanno fatto la Resistenza per darci un parlamento. Se non funziona va riformato, non ridotto. Se mandiamo a casa un terzo dei parlamentari perché "sono casta", lo sono anche gli altri due terzi. Mandiamo a casa tutti? Con quel ragionamento, si dovrebbe. Poi ci pensa l'uomo forte a rappresentarci tutti. 

Se nessuno ci rappresenta, dovremmo mandare a casa tutti. Se qualcuno ci rappresenta,almeno in parte, o se possiamo cercare di fare in modo che ci rappresentino, è più facile che ci rappresentino se la scelta è maggiore. 

E quindi occorre entrare nel merito, di ingegneria costituzionale. Quanti sono i parlamentari per una migliore rappresentanza, e per un funzionamento ottimale del Parlamento. Cosa che io non so, ma che non mi sembra si affronti se non a slogan. 

So che abbiamo 16 parlamentari ogni milione di abitanti, un numero che è superiore solo a quello di Francia, Olanda, Spagna e Germania (quest'ultima stato federale, quindi con molti compiti delegati ai lander). Con la riforma saremmo superiori solo alla Germania. Gli altri paesi europei ne hanno tra 25 e 50 circa.

Limitandosi ai deputati, saremo inferiori anche alla Germania, in assoluto il paese europeo che ne ha meno.



giovedì 17 settembre 2020

Referendum numeri alla mano

 Riporto uno stralcio di un nuovo articolo della fondazione OPENPOLIS, sul tema referendum.

Vi invito a leggere l'articolo originale a questo link (clicca qui per aprire).

NUMERI ALLA MANO

 

I dati sono un ottimo modo per analizzare fenomeni, raccontare storie e valutare pratiche politiche. Con Numeri alla mano facciamo proprio questo. Una rubrica settimanale di brevi notizie, con link per approfondire. Leggi il nostro approfondimento in vista del referendum.

151.210

abitanti per deputato secondo quanto previsto dalla riforma.
Attualmente sono circa 96mila per deputato. Con l’approvazione della riforma, in Italia il rapporto tra abitanti e deputati supererebbe quello di Spagna (133.312 abitanti per deputato), Germania  (116.855 abitanti per deputato), Francia (116.500 abitanti per deputato), Paesi Bassi (114.121 abitanti per deputato) e Regno Unito (101.905 abitanti per deputato). 
Scopri il confronto tra i paesi Ue.

mercoledì 16 settembre 2020

Come si spendono i soldi nella scuola

 Per chi non la conoscesse, la fondazione OPENPOLIS da oltre un decennio si occupa di raccogliere e analizzare criticamente dati, sopratutto collegati all'attività della pubblica amministrazione. Io ho sempre trovato interessanti e super partes le loro analisi.

Il 15 settembre hanno pubblicato un interessante articolo sulle spese fatte per la riapertura delle scuole, e sulla non perfetta trasparenza dei dati disponibili.

Ovviamente la trasparenza delle informazioni di spesa è un punto cardine per poi poter valutare se i soldi sono usati correttamente ed efficacemente.

Riporto un breve passaggio, e vi invito a leggere l'intero articolo sul loro sito.

Buona lettura

Sulle forniture per la scuola i dati non sono ancora pubblici

Le dichiarazioni del commissario Arcuri sugli acquisti per la scuola non sono ad oggi verificabili sul sito ufficiale. Senza trasparenza sui dati, comunicazioni di questo tipo diventano solo propaganda.

Riapre la scuola, e questo passaggio è seguito con legittime aspettative e preoccupazioni da famiglie, studenti, insegnanti e personale scolastico.

Ieri, primo giorno in classe per 5,6 milioni di alunni in 12 regioni e nella provincia autonoma di Trento, il quotidiano la Repubblica ha pubblicato un’intervista al commissario straordinario all'emergenza, Domenico Arcuri. In base al decreto semplificazioni, è infatti la struttura commissariale ad essere responsabile per l’acquisizione di quanto serve per la riapertura in sicurezza della scuola: dai dispositivi di protezione individuale agli arredi scolastici, come banchi e sedute.

Purtroppo, nell'intervista emerge ancora una volta la distanza tra le informazioni comunicate nelle interviste e quelle pubblicate nelle fonti ufficiali, dove manca del tutto il comparto scuola.

(Clicca qui per leggere l'articolo di OPENPOLIS)

lunedì 14 settembre 2020

Meglio pochi o tanti? Noi diciamo NO!

 Il prossimo 20-21 settembre dovremo dire si o no a una modifica costituzionale che taglia con l'accetta il numero di parlamentari, senza cambiare alcuna regola fondamentale.

E' vero, meno eletti significa meno spese. Meno di 2€ all'anno a persona.

Ma meno eletti significa anche meno voce per le minoranze, e perdere le minoranze non è mai bello.

Sopratutto, un taglio del genere senza aver prima cambiato altre cose significa mettere più potere nelle mani delle segreterie! 

Fino a quando ci saranno liste bloccate decise nel buio degli uffici di palazzo, senza permettere al cittadino di scegliere da chi vuol essere rappresentato, con meno posti a disposizione chi avrà il coraggio di contestare le decisioni della segreteria? Tu peone zitto e vota così, altrimenti al prossimo giro... fuori!

Quindi, noi votiamo NO!