Abbiamo
appreso dell’incidente capitato vicino a
Bosio al pullmino CIT che era stato destinato al servizio di trasporto passeggeri: un incendio al motore
che, ce ne rallegriamo, non ha avuto
conseguenze oltre allo spavento dei passeggeri.
Noi di Alfare, Avanti Novi ed Energie
per Novi e Gavi non possiamo però accettare lo scarica-barile attuato dal presidente
del CIT, che attribuisce il problema solo alla manutenzione fatta a un
mezzo che in realtà lo stesso CIT aveva
acquistato l’anno scorso già vecchio di 15 anno e con più di 500mila chilometri
sul groppone,
specie
quando, il 30 settembre dell’anno scorso, CIT
festeggiava (con tanto di cibo e musica) presso il Movicentro di Novi ligure l’acquisto di un nuovo pullman granturismo.
Tutto
questo, per noi di Alfare, Avanti Novi
ed Energie per Novi e Gavi, è sintomo di una gestione del trasporto pubblico
locale che, così com’è, non va.
In
questi ultimi anni il cosiddetto
“Consorzio Intercomunale Trasporti” ha tagliato, e di brutto, proprio le corse
al di fuori del territorio comunale di Novi Ligure: l’amministrazione
novese, che detiene la maggioranza di CIT, ha attuato un comportamento indegno
per chi ambisce ad essere centro-zona, e
questo senza migliorare affatto il servizio in città.
Per
di più, il CIT, sostenuto da anni con i
soldi di noi contribuenti, fa concorrenza a imprese private che, con il
pagamento delle tasse previste dalla legge, di fatto finanziano quello stesso CIT che toglie loro quote
del mercato dei bus turistici e le
navette da e per l’Outlet che a loro serve per vivere.
Francamente,
non comprendiamo affatto l’utilità
sociale di carri funebri, pullman granturismo e bus navetta per l’Outlet,
servizi che i privati sono in grado di fare, e magari anche meglio.
Per
questo a noi di Alfare, Avanti Novi ed
Energie per Novi e Gavi non basta che si cominci timidamente a parlare di
tagli e cessioni:
noi chiediamo, da anni, che si mettano immediatamente sul mercato, senza il
tira-e-molla che abbiamo visto per
anni quando si è trattato di vendere la Farmacia
Comunale, i rami aziendali del CIT
che non sono servizio pubblico (pompe funebri, bus turistici),
per investire i soldi ottenuti nel
rinnovo e nella razionalizzazione del parco-mezzi, per salvaguardare il lavoro e la sicurezza degli autisti, l’incolumità dei
passeggeri e, soprattutto, migliorare la qualità del servizio a vantaggio sia di Novi Ligure che dei Comuni vicini,
con un’ottica lungimirante che, putroppo, a questi politici e para-politici,
attualmente al potere a Novi, proprio non
appartiene.
Comitato Liberale “Alfare”
Associazione Civica “Avanti Novi”
Circolo “Energie per Novi e Gavi”
– con Stefano Parisi
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