domenica 18 marzo 2018

PULLMINO IN FIAMME, CIT IN FUMO?


Abbiamo appreso dell’incidente capitato vicino a Bosio al pullmino CIT che era stato destinato al servizio di trasporto passeggeri: un incendio al motore che, ce ne rallegriamo, non ha avuto conseguenze oltre allo spavento dei passeggeri.

Noi di Alfare, Avanti Novi ed Energie per Novi e Gavi non possiamo però accettare lo scarica-barile attuato dal presidente del CIT, che attribuisce il problema solo alla manutenzione fatta a un mezzo che in realtà lo stesso CIT aveva acquistato l’anno scorso già vecchio di 15 anno e con più di 500mila chilometri sul groppone,

specie quando, il 30 settembre dell’anno scorso, CIT festeggiava (con tanto di cibo e musica) presso il Movicentro di Novi ligure l’acquisto di un nuovo pullman granturismo.

Tutto questo, per noi di Alfare, Avanti Novi ed Energie per Novi e Gavi, è sintomo di una gestione del trasporto pubblico locale che, così com’è, non va.

In questi ultimi anni il cosiddetto “Consorzio Intercomunale Trasporti” ha tagliato, e di brutto, proprio le corse al di fuori del territorio comunale di Novi Ligure: l’amministrazione novese, che detiene la maggioranza di CIT, ha attuato un comportamento indegno per chi ambisce ad essere centro-zona, e questo senza migliorare affatto il servizio in città.

Per di più, il CIT, sostenuto da anni con i soldi di noi contribuenti, fa concorrenza a imprese private che, con il pagamento delle tasse previste dalla legge, di fatto finanziano quello stesso CIT che toglie loro quote del mercato dei bus turistici e le navette da e per l’Outlet che a loro serve per vivere.

Francamente, non comprendiamo affatto l’utilità sociale di carri funebri, pullman granturismo e bus navetta per l’Outlet, servizi che i privati sono in grado di fare, e magari anche meglio.

Per questo a noi di Alfare, Avanti Novi ed Energie per Novi e Gavi non basta che si cominci timidamente a parlare di tagli e cessioni:

noi chiediamo, da anni, che si mettano immediatamente sul mercato, senza il tira-e-molla che abbiamo visto per anni quando si è trattato di vendere la Farmacia Comunale, i rami aziendali del CIT che non sono servizio pubblico (pompe funebri, bus turistici),

per investire i soldi ottenuti nel rinnovo e nella razionalizzazione del parco-mezzi, per salvaguardare il lavoro e la sicurezza degli autisti, l’incolumità dei passeggeri e, soprattutto, migliorare la qualità del servizio a vantaggio sia di Novi Ligure che dei Comuni vicini, con un’ottica lungimirante che, putroppo, a questi politici e para-politici, attualmente al potere a Novi, proprio non appartiene.



Comitato Liberale “Alfare

Associazione Civica “Avanti Novi

Circolo “Energie per Novi e Gavi” – con Stefano Parisi

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