martedì 6 gennaio 2015

ALLUVIONATI: LA PRESA IN GIRO DELLE SCADENZE

Renzi, presidente del Consiglio e capo del PD, avrebbe fatto una figura decente a non promettere nulla agli alluvionati dello scorso autunno, spiegando che i soldi sono realmente finiti e i conti italiani, tutt'altro che in ordine, sono sempre osservati speciali in Europa.

Sarebbe stata una posizione dura, ma sincera e trasparente.

Seria, soprattutto.

Poteva anche limitarsi a rimandare le scadenze per qualche mese, giusto per giocare allo “Stato Solidale e vicino ai Cittadini”. Poca cosa, ma di questi tempi, il poco si conta, il nulla no.

Invece Renzi ha fatto l’ennesimo dietro-front, pratica di cui, anche di recente, ha dato goffe dimostrazioni. Prima sospende i pagamenti tributari in scadenza tra il 10 ottobre e il 20 dicembre,
poi annuncia (con comunicato ministeriale del 15/12/2014) che è in corso di pubblicazione un decreto che impone il pagamento di tutti i tributi sospesi in un'unica soluzione entro il 22 dicembre!

Non crediamo che Renzi volesse ricordarci l’opinione del Presidente Reagan, il quale sosteneva che lo Stato non era la soluzione, ma il problema.

Probabilmente voleva solo fare intendere che gli alluvionati, se volevano un po’ di soldi pubblici, avrebbero dovuto metter su una bella cooperativa, come usa oggi.

Non solo a Roma.

http://www.mef.gov.it/ufficio-stampa/comunicati/2014/comunicato_0281.html

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