“Dopo
il crollo della Cavallerizza, a seguito
di anni ed anni di attesa per una vera ristrutturazione, sembra che qualcuno abbia fatto intravedere la possibilità
di sbolognarla facendola acquistare ad
Acos: spero si tratti di uno scherzo
di Carnevale, altrimenti ci
sarebbe da preoccuparsi, per due motivi.”
così Andrea Scotto, presidente di Avanti Novi.
“Primo,
perché le municipalizzate novesi (Acos e
Cit in testa) hanno già fin troppi
rami d’azienda in settori che poco o
nulla hanno a che vedere con i servizi di tipo pubblico (trasporti di
persone tra i territori dei Comuni dell’area novese, erogazione di gas ed
acqua) per cui sono nate: l’eventuale nascita di una “Acos Immobiliare” non migliorerebbe di certo l’offerta di servizi pubblici
ai cittadini in termini né di
qualità né di costi”.
“Secondo,
perché l’acquisto da parte di Acos permetterebbe al Comune di Novi Ligure di scaricarsi di dosso la
Cavallerizza (e, perché no, dagli altri immobili inutilizzati che finora non è
stato capace di vendere), buttandola però sulle spalle di Iren e del Comune di Arquata Scrivia, soci di
minoranza in Acos, che non avrebbero
alcun vantaggio da questa operazione”.
“Se
si è trattato solo di una battuta buttata lì, bene” conclude Scotto “altrimenti
anche questa potrebbe finire sotto la
lente della Corte dei Conti, che anche
quest’anno ha inviato l’ennesima lettera al Comune di Novi, della quale presto sapremo i dettagli: se qualcuno
se lo fosse dimenticato, la Corte dei
Conti non scherza, neanche a Carnevale”.
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