venerdì 23 maggio 2014
giovedì 22 maggio 2014
Appello al voto utile e didattico - di Alberto Fossati
Questo articolo sarebbe dovuto apparire su Panorama di Novi nel numero di venerdì 23 maggio. Siccome non mi
piacciono le sorprese, non intendo nemmeno farle agli altri. Così glielo avevo
mandato addirittura domenica sera, per permettere alla redazione eventuali
affiancamenti di articoli schierati altrimenti. Certamente il mio intervento
era partigiano. Mi sarei, quindi, potuto aspettare una telefonata, lunedì, con
una richiesta di qualche cambiamento o l'annuncio di un cappello di presa di
distanza. Avremmo sicuramente trovato un onorevole accordo perché, piuttosto
che niente, preferisco quasi sempre un “piuttosto”.
Lunedì, nulla. Martedì, nemmeno. Mercoledì
mattina, mentre vado in ufficio, mi dico: vuoi vedere che il mio sesto senso
(di scuola andreottiana) questa volta si sbagliava? Che i tre vecchietti e le
cinque vecchiette che mi leggono fedelmente avrebbero trovato il mio appello al
voto, come capita in tutte le vigilie elettorali? Il mio pezzo avrebbe spostato
un paio di voti, al massimo. Invece no. Verso le dieci ricevo una telefonata,
molto cordiale e ricca di complimenti e salamelecchi, che mi informa che,
purtroppo, non pubblicheranno il mio pezzo. Perché, è la contrita
giustificazione addotta, incrinerebbe la condotta imparziale tenuta dal settimanale
di Via Basso durante tutta la fase finale di questa campagna amministrativa.
Il mio carattere è quello che è: mite. Sono
al lavoro e mi mantengo calmo e cordiale. Perfino scherzoso. “Capisco
benissimo” concludo: “grazie di avermi avvisato in anticipo”.
Capisco benissimo, infatti. (A.F.)
Da
“Panorama Alternativo di Novi”, venerdì 23 maggio 2014, pag. 5.
Appello al voto utile e didattico
E adesso? Voglio
dire: e adesso che Lorenzo il Cementificatore finalmente si appresta a
dedicarsi alle sue amate lettere, che farò io, dimmi o lettore, che farò? Solo
ora, con inatteso sgomento, m'avvedo che sarò l'unico a rimpiangerlo davvero.
In questi ultimi giorni mi sono scoperto così triste che, quasi quasi, vi
inviterei a votare per il suo erede diretto: Rocchino il Beneficato (dalla
Regione: si favoleggia infatti di una sua buonuscita milionaria; che poi
sarebbe l'altra faccia della nostra addizionale regionale all'Irpef). Ma mi
pare già di sentire i tuoi severi ammonimenti, lettore implacabile, a non farmi
guidare dal mio interesse personale. E dirmi che, in questi tempi difficili,
bisogna dare l'esempio e pensare solo al bene dei novesi.
Per fortuna è lo
stesso Rocchino a togliermi dall'imbarazzo. Con il suo slogan “diamo una svolta
alla nostra città” invita tutti, me incluso, a votare per chiunque altro tranne
lui, grigio rappresentante in sequenza di FGCI, PCI, PDS, DS, PD, di settant’anni
di sinistro malgoverno clientelare cittadino.
L'unica seria
alternativa è rappresentata da Alternativa Novese, formata dall'Associazione
Avanti Novi, dal Comitato Liberale AlFare e da Fratelli d'Italia.
Questa nuova
e agguerrita coalizione di centro destra è capitanata dal candidato sindaco
Andrea Scotto. Io voterò per lui. Chi si fida del mio consiglio, ha ora licenza
di passare alle pagine dello sport o di cercare notizie sul prossimo Borberock.
Per gli scettici, ecco le mie motivazioni.
I candidati sindaci
veramente in lizza sono soltanto quattro. Gli altri fanno solo del soffoco.
Di Rocchino Muliere
abbiamo già detto. Rappresenta la bronzea continuità, lo scempio della
stazione, la Maruzzella, la Ztl, il Parco Avventura, l'oltraggio alle antiche
mura, le fidejussioni farlocche di Tributi Italia. Di suo aggiungerà il
passaggio dei treni TAV in centro città. E, credetemi, l'assoluta dissennatezza
di un simile proposito farà impallidire quella del Movicentro da quattro
milioni di euro (nostri).
Naturalmente, per chi
intende dare un voto di pancia c'è Fabrizio Gallo. Da quanto abbiamo visto a
Roma, il M5S sembra essere un concorrente del PD. Sono molto efficaci nella
protesta ma dubitiamo che abbiano la competenza per governare. Certamente sono
onesti. Cosa che capita a quasi tutti, finché si sta all'opposizione. Vi
ricordate gli slogan contro “Roma Ladrona” del paparino del Trota?
E poi c'è Costanzo
Cuccuru. L'ex assessore PSI del comunista Lovelli guida ora la coalizione tra
la resuscitata Forza Italia e la Lega Nord. In consiglio, l'unico che ha fatto
opposizione seria, ovvero sul bilancio e sui ripetuti moniti della Corte dei
Conti (altro che cimitero per cani e simili amenità) è stato Diego Accili.
Infatti non l'hanno ricandidato. Nei fine settimana abbiamo potuto vedere gli
amici della Lega montare e smontare il loro gazebo. Poi arrivava Cuccuru con il
suo manifestino e si metteva a chiacchierare. Faceva venire in mente antichi
ricordi del liceo Doria. Lezioni di scienze. In particolare, quel crostaceo
privo di carapace che sfruttava le conchiglie altrui usandole come abitazione
propria. Il Paguro Costanzo ne deve essere una evoluzione.
Perché, dunque,
votare Andrea Scotto? Perché, oltre che essere un voto realmente utile, è pure un voto
didattico.
Infatti tutti i
candidati sindaco si vantano dei loro mirabolanti programmi per il governo
della città. La dura realtà è, però, diversa. La maggioranza (auspicabilmente)
uscente dovrebbe avere una faccia degna di uno dei due eroi esposti a Riace per
vantarsi di ciò che ha fatto e di ciò che intende fare. Ma anche l'eterna
minoranza, (auspicabilmente) uscente, assumerebbe l'aspetto metallico del volto
del secondo degli eroi esposto nella ridente località calabra, se si vantasse
del proprio passato.
Alternativa Novese può, invece, andare orgogliosa dei
propri successi. Pur non avendo mai governato, si è sempre battuta per liste
pulite e ha organizzato dei corsi di base di politica e amministrazione
pubblica. Soprattutto ha tenuto delle elezioni primarie di centro destra.
Evento talmente portentoso, da suscitare l'interesse delle Università di Pavia
e di Cagliari. Forza Italia non ha voluto partecipare, forte della sua
tradizionale allergia a congressi e primarie. E' stato un errore. O forse no.
Forse non volevano rischiare di interrompere la lunga serie di sconfitte, da
perdenti di successo quali sono.
Alberto Fossati
mercoledì 21 maggio 2014
martedì 20 maggio 2014
lunedì 19 maggio 2014
Andrea Scotto (AVANTI NOVI - Alternativa Novese): “Rivitalizziamo Novi”
Da 'Inchiostro Fresco'
Al centro Novi Ligure: un piano per rilanciarla, dando spazio a chi la tiene viva. Le elezioni 2014 si avvicinano e Andrea Scotto, candidato della coalizione “Alternativa Novese” , mette in chiaro i punti fondamentali del suo programma,pronto alla valutazione delle urne. Ruolo di primo piano per il centro storico. Come ricorda Scotto, a fine 2013 “Alternativa Novese” organizzò una raccolta di firme per la riforma della ZTL e fissò precisi obiettivi di programma che prevedono, oltre alla riduzione delle spese comunali (10% in 5 anni) ed al miglioramento della gestione del patrimonio comunale, anche la revisione di Piano Regolatore, Piano del Traffico e ZTL in base a criteri di merito. Merito da riconoscere, allo steso modo, ad abitanti, professionisti, commercianti e piccole imprese: “A chi, con il suo radicamento in città, tiene viva tutta Novi Ligure, non solo il centro, semplificheremo vita e lavoro”.
Per quanto riguarda l’immigrazione, Scotto fa notare che “non si può fare vera accoglienza se alla base di tutto non si garantiscono lavoro e sicurezza a chi, italiano o straniero, a Novi c’è già, da anni. Qui, da un lato viviamo tra crisi economica e crescente disoccupazione, soprattutto tra i più giovani, e dall’altro abbiamo la percezione di sempre minor sicurezza, specie di notte, nonostante l’impegno incondizionato di uomini e donne delle forze dell’ordine”.
La questione della rinascita economica e civile di Novi Ligure si lega inevitabilmente alla necessità di rinnovamento ed al rapporto con lo sfidante targato Pd, Rocco Muliere. “Proviene dalla stessa compagine che ha retto Novi Ligure ininterrottamente in questi ultimi decenni (portandola al punto in cui oggi la vediamo) e, come dice un proverbio, un frutto non cade mai lontano dal proprio albero. Per una svolta vera servono uomini e donne nuovi e di talento come, ad esempio, Caterina Cavo: giovane architetto urbanista, ha maturato in giro per l’Europa (anche a Parigi, nello studio di Renzo Piano) l’esperienza necessaria per essere figura – chiave nel rilancio che Novi Ligure attende da tanto, troppo tempo”.
Al centro Novi Ligure: un piano per rilanciarla, dando spazio a chi la tiene viva. Le elezioni 2014 si avvicinano e Andrea Scotto, candidato della coalizione “Alternativa Novese” , mette in chiaro i punti fondamentali del suo programma,pronto alla valutazione delle urne. Ruolo di primo piano per il centro storico. Come ricorda Scotto, a fine 2013 “Alternativa Novese” organizzò una raccolta di firme per la riforma della ZTL e fissò precisi obiettivi di programma che prevedono, oltre alla riduzione delle spese comunali (10% in 5 anni) ed al miglioramento della gestione del patrimonio comunale, anche la revisione di Piano Regolatore, Piano del Traffico e ZTL in base a criteri di merito. Merito da riconoscere, allo steso modo, ad abitanti, professionisti, commercianti e piccole imprese: “A chi, con il suo radicamento in città, tiene viva tutta Novi Ligure, non solo il centro, semplificheremo vita e lavoro”.
Per quanto riguarda l’immigrazione, Scotto fa notare che “non si può fare vera accoglienza se alla base di tutto non si garantiscono lavoro e sicurezza a chi, italiano o straniero, a Novi c’è già, da anni. Qui, da un lato viviamo tra crisi economica e crescente disoccupazione, soprattutto tra i più giovani, e dall’altro abbiamo la percezione di sempre minor sicurezza, specie di notte, nonostante l’impegno incondizionato di uomini e donne delle forze dell’ordine”.
La questione della rinascita economica e civile di Novi Ligure si lega inevitabilmente alla necessità di rinnovamento ed al rapporto con lo sfidante targato Pd, Rocco Muliere. “Proviene dalla stessa compagine che ha retto Novi Ligure ininterrottamente in questi ultimi decenni (portandola al punto in cui oggi la vediamo) e, come dice un proverbio, un frutto non cade mai lontano dal proprio albero. Per una svolta vera servono uomini e donne nuovi e di talento come, ad esempio, Caterina Cavo: giovane architetto urbanista, ha maturato in giro per l’Europa (anche a Parigi, nello studio di Renzo Piano) l’esperienza necessaria per essere figura – chiave nel rilancio che Novi Ligure attende da tanto, troppo tempo”.
Elezioni - Consigli tecnici...
Si avvicina il 25 Maggio, giorno in cui si voterà per le Europee e per le Amministrative, ed in due regioni (Abruzzo e Piemonte) anche per le Regionali.
Mi permetto qualche consiglio 'tecnico' per evitare problemi.
Ricordo a tutti (sopratutto ad alcuni) che:
COME si vota:
EUROPEE
REGIONALI
COMUNALI
Mi permetto qualche consiglio 'tecnico' per evitare problemi.
Ricordo a tutti (sopratutto ad alcuni) che:
- è VIETATO fotografare il proprio voto. Si rischia di brutto...
- Ricordatevi anzi di lasciare il telefono a casa, ad un amico o parente fuori dal seggio, oppure al presidente del seggio. Se vi squilla il cellulare mentre siete in cabina, sono cavoli amari....
- leccare la matita NON SERVE. Non è vietato ma è anti igienico, anzi fa veramente schifo, e si rischia di macchiare ed invalidare la scheda...
COME si vota:
- Intanto bisogna sapere per CHI votare, sopratutto se volete dare delle preferenze. Portatevi un 'santino' da copiare, se la vostra memoria è come la mia...
- Il voto NON deve essere riconoscibile. Quindi limitatevi a tracciare una croce sul simbolo che più vi aggrada. Niente croci ripassate più e più volte, niente firme, niente simboli strani, il voto potrebbe essere annullato.
- Il voto DEVE essere visibile! Non siate timidi facendo delle crocettine di 1 x 1 millimetri.... che la croce sia evidente!
- La legge dice che deve essere valutata l'intenzione dell'elettore. Ma fate in modo che la vostra intenzione sia CHIARA, evitando croci troppo grandi che sconfinano in altri simboli oppure apposte in modo 'creativo'.
- Non sovrapponete le schede!
EUROPEE
- Tracciare croce sul simbolo del partito o movimento preferito.
- Potete dare AL MASSIMO tre preferenze. Se ne date tre, non possono essere tutte dello stesse genere (insomma, due donne ed un uomo, non tre donne o tre uomini).
REGIONALI
- Tracciare croce sul simbolo del partito o movimento preferito. In questo modo si da automaticamente il voto al candidato Presidente collegato.
- Se il presidente collegato alla lista votata vi va bene, non siete obbligati a mettere la croce anche sul nome del presidente, il voto è assegnato automaticamente.
- Tracciare croce sul NOME del candidato Presidente preferito.
- In questo modo NON si da voto di lista, che può essere espresso separatamente e può essere dato ad una lista NON collegata al presidente scelto.
- NON siete obbligati a votare una lista, se non vi garba. Basta il solo presidente.
- Se avete votato una lista, potete dare una preferenza. Donna o uomo scegliete voi...
COMUNALI
- Tracciare croce sul simbolo del partito o movimento preferito. In questo modo si da automaticamente il voto al candidato Sindaco collegato.
- Se il Sindaco collegato alla lista votata vi va bene, non siete obbligati a mettere la croce anche sul nome del presidente, il voto è assegnato automaticamente.
- Se il vostro candidato Sindaco è collegato alla lista che votate, personalmente suggerisco si segnare entrambi, sia lista che sindaco, tanto per evitare contestazioni...
- Tracciare croce sul NOME del candidato Sindaco preferito.
- In questo modo NON si da voto di lista, che può essere espresso separatamente e dato ad una lista NON collegata al Sindaco scelto.
- NON siete obbligati a votare una lista, se non vi garba. Basta il solo Sindaco.
- Se avete votato per una lista, potete esprimere AL MASSIMO due preferenze che DEVONO essere di diverso genere.
- Quindi donna e uomo. No donna - donna ne uomo - uomo.
- Nel caso, la seconda preferenza NON è valida. Verificate PRIMA a chi volete dare le preferenze.
domenica 18 maggio 2014
sabato 17 maggio 2014
"PANORAMA DI NOVI" del 16-5-2014
“L’Amministrazione uscente è stata fortemente criticata per la scarsa manutenzione ordinaria e straordinaria del patrimonio comunale ( strade, marciapiedi, aiuole, edifici pubblici. ecc...). Quali le iniziative che intendete adottare in merito? ”
Noi riporteremo efficienza e decoro su strade, marciapiedi, spazi verdi ed edifici pubblici, a cominciare dalle scuole, non con spese eccezionali, ma intervenendo quotidianamente e capillarmente, seguendo quattro linee d’azione.
Primo, coinvolgere i cittadini non solo nella segnalazione dei danni, ma anche nella verifica dell’efficacia della riparazione, atto senza il quale l’intervento non potrà essere dichiarato concluso, né potrà essere pagato alla ditta che l’ha eseguito. Se ne occuperà Roberto Casonato, nostro delegato all’innovazione.
Secondo, semplificare il modo di lavorare nel settore dei lavori pubblici, per dimezzare, nell’arco di cinque anni, il tempo che passa, mediamente, tra la segnalazione del problema e la riparazione. Se ne occuperà Marco Masselli, esperto di certificazione e gestione qualità, sia nei processi che nei servizi, nostro delegato per il miglioramento continuo dei servizi forniti dal Comune.
Terzo, prevedere un piano di manutenzione programmata dando la priorità al mantenimento in efficienza di ciò che riguarda direttamente la sicurezza e l’incolumità dei cittadini sulle strade e negli edifici pubblici. Se ne occuperà Ettore Di Mattia, geometra, esperto in costruzione e manutenzione di strade, primo nostro delegato ai lavori pubblici.
Quarto, rivedere tariffe ed appalti secondo criteri di trasparenza e compatibilità con i prezzi di mercato, ed applicando rigorosamente l’articolo 43 bis dello Statuto Comunale: “Gli incarichi di qualsiasi natura concernenti forniture di beni e servizi e gli appalti effettuati direttamente, senza procedure comparative o ad evidenza pubblica, non possono essere conferiti a parenti ed affini entro il terzo grado degli amministratori comunali e dei segretari e coordinatori cittadini di partiti o movimenti politici rappresentati in Parlamento o in Consiglio Comunale”. Se ne occuperà Stefano Piccinini, geometra, laureato in economia aziendale, secondo nostro delegato ai lavori pubblici.
Per focalizzare la manutenzione a ciò che serve realmente ai cittadini, per non far lavorare inutilmente i dipendenti comunali, noi venderemo gli immobili posseduti dal Comune ma non utilizzati (l’ex-centro anziani di Via Concordia e l’edificio di via Cavallotti, ad esempio), perché essi non danno alcun gettito fiscale alle casse comunali ed, alla lunga, richiederebbero costosi interventi di manutenzione straordinaria per essere nuovamente utilizzabili. Se ne occuperà Vincenzo Rapa, nostro delegato alle liberalizzazioni.
venerdì 16 maggio 2014
giovedì 15 maggio 2014
martedì 13 maggio 2014
La fedina penale del nostro candidato Andrea SCOTTO
Mettiamo a disposizione dei cittadini le copie dei certificati dei
carichi pendenti e del casellario giudiziario del nostro candidato
sindaco Andrea SCOTTO.
Il concetto di liste pulite è qualcosa per cui AVANTI NOVI si batte dal primo giorno, ed è una parte fondamentale dello statuto della coalizione Alternativa Novese a cui AVANTI NOVI appartiene.
Il concetto di liste pulite è qualcosa per cui AVANTI NOVI si batte dal primo giorno, ed è una parte fondamentale dello statuto della coalizione Alternativa Novese a cui AVANTI NOVI appartiene.
venerdì 9 maggio 2014
Crosetto a Novi Ligure
Domani, Sabato 10 Maggio, Guido CROSETTO, candidato di Fratelli d'Italia alle elezioni europee ed alla carica di Presidente della Regione Piemonte, sarà a Novi Ligure per un incontro pubblico.
Vi aspettiamo alle ore 15.30 nella sala conferenze della Biblioteca Civica di Novi Ligure.
Segnaliamo anche questo articolo de 'Lo Spiffero', che riportiano di seguito.
Crosetto: “In Regione troppi carrozzoni”

Solo assegnando alla Regione Piemonte maggiore autonomia è possibile ridisegnare ruolo e funzioni di un Ente «schiacciato sotto il peso dei debiti, con margini di manovre di bilancio minime», che «non ha alcuna altra possibilità se non amministrare l’esistente» e «in anni, decenni, cercare risorse per fare interventi che invece servirebbero ieri». Guido Crosetto è l’outsider di lusso di questa stanca e scontata competizione elettorale: avrebbe voluto capeggiare l’intera coalizione di centrodestra nell’improba sfida al campione del centrosinistra (e dell’establishment), poi le cose sono andate come sono andate, la coalizione è andata in frantumi e oggi si ritrova a guidare il piccolo plotone di Fratelli d’Italia. Una condizione che consente all’ex sottosegretario alla Difesa incursioni meno diplomatiche sullo scacchiere della politica regionale che conosce a menadito avendo ricoperto per anni la carica di coordinatore piemontese della primigenia Forza Italia, spalla “dialettica” del governatore dell’epoca, Enzo Ghigo.
La
Regione, come istituzione e livello amministrativo, va ripensata alla
radice, ma ogni tentativo appare velleitario se non si modifica la
cornice normativa nella quale è costretta a operare, per questo,
significativamente, ha voluto come primo atto della sua campagna
elettorale proporre il Piemonte come nuova regione a statuto speciale.
«Nella conferenza stampa di presentazione della mia candidatura –
spiega, rispondendo alle domande rivolte dall’economista Carlo Manacorda sullo Spiffero -
ho illustrato un unico disegno di legge: quello sul Piemonte Regione a
statuto speciale. Perché? Perché altrimenti qualunque proposta politica,
qualunque punto programmatico, qualunque tentativo di cambiare qualcosa
in questa Regione sarebbe inutile o velleitario. La Regione, così
com’é, schiacciata sotto il peso dei debiti, con margini di manovre di
bilancio minime, non ha alcuna altra possibilità se non amministrare
l’esistente e in anni, decenni, cercare risorse per fare interventi che
invece servirebbero ieri». Il problema, come sempre sono i soldi: «Non
si può incidere sulla realtà se non si hanno a disposizione risorse e
non si é in grado di fare scelte politiche. Il nuovo centralismo imposto
dall’Europa ha fermato un percorso che doveva servire a
responsabilizzare le Regioni affidando loro la
gestione
di una parte delle tasse prodotte dai loro abitanti e consentendo di
intervenire su problemi specifici dei rispettivi territori. Io sono
convinto che, approfittando delle riforme costituzionali in atto, sia
fondamentale cercare di cambiare la struttura delle istituzioni
sopprimendo definitivamente le Provincie e dando compiti precisi alle
Regioni assicurando loro risorse su una percentuale fissa del gettito
fiscale e tributario. In questo modo una Regione bene amministrata
potrebbe diminuire la pressione fiscale, potrebbe programmare seriamente
la riduzione del debito, potrebbe effettuare investimenti in opere
pubbliche». Anche perché «responsabilizzare le Regioni toglierebbe la
litania continua per cui la colpa é dello Stato o dell’Europa». Non vi
sono altre strade per Crosetto: «Se non si condivide questa impostazione
allora é inutile parlare di programmi o fare promesse utili solo per la
campagna elettorale perché senza cambiare i presupposti il margine di
manovra e la possibilità di incidere sulla crisi in atto
dell'istituzione regionale é vicina allo zero». Severo il giudizio
sull’approccio finora seguito dal Governo: «Sulla riforma Delrio é
inutile esprimersi: é assurda e solo di facciata. Ha peggiorato la
situazione di caos limitandosi a eliminare i consigli provinciali eletti
direttamente in ogni Provincia e accorpando alcune Provincie ai grandi
Comuni. Voglio vedere il sindaco di Torino occuparsi dello sgombero neve
di centinaia di piccoli comuni montani».
Sollecitato
dal prof Manacorda sul tema delle liberalizzazioni dei servizi pubblici
locali, Crosetto concorda sulla necessità di rivedere radicalmente il
peso e la presenza del pubblico. «Io condivido totalmente la necessità
di intervenire sui servizi pubblici, evitando inutili duplicazioni che
servono solo per mantenere piccoli recinti di potere, cercando di
raggiungere la sintesi tra costo e servizio all’utente. Sul ciclo dei
rifiuti, sulla gestione acqua e reflui, sul trasporto pubblico locale ed
in ogni ambito che non rientri tra le competenze pubbliche, che
obbligatoriamente debbano essere svolte da enti locali, occorre avere il
coraggio di cambiare. Io credo alla necessità che il pubblico controlli
la qualità ed il costo dei servizi ma non che costruisca carrozzoni per
fare lavori che il privato può svolgere con maggiore efficienza e minor
costo». Ma vi sono condizioni imprescindibili: «Il presupposto per
poter fornire servizi utilizzando i privati é il dovere di pagarli in
tempi certi e brevi ed é quello di una vera concorrenza e cioè di
capitolati puliti e costruiti nell’interesse dei cittadini e non degli
amici che devono vincere». Il pubblico faccia da garante, eserciti i
controlli, sia arbitro e sempre meno giocatore. «É più facile formare
qualche decina di persone in grado di controllare e garantire ente e
cittadini che costruire società piene di persone, non organizzate,
gestite da cda deresponsabilizzati e politicizzati. Il pubblico deve
diventare forte e preparato nello svolgere le sue funzioni non nel
cercare di fare impresa perché non é in grado, perché chi amministra non
rischia soldi suoi, perché l'influenza politica nelle società é sempre
negativa. La Regione ha già un settore importante che deve rendere
efficiente, la sanità. Meglio lasciare liberi gli altri».
Vi aspettiamo alle ore 15.30 nella sala conferenze della Biblioteca Civica di Novi Ligure.
Segnaliamo anche questo articolo de 'Lo Spiffero', che riportiano di seguito.
Crosetto: “In Regione troppi carrozzoni”
Pubblicato Venerdì 09 Maggio 2014, ore 8,33
Solo assegnando maggiore autonomia è possibile ridisegnare il ruolo di un Ente schiacciato dai debiti e prigioniero della gestione ordinaria. Fare efficienza sulla Sanità e ridurre il peso pubblico nell’economia. I piani del candidato presidente di Fratelli d’Italia
Solo assegnando alla Regione Piemonte maggiore autonomia è possibile ridisegnare ruolo e funzioni di un Ente «schiacciato sotto il peso dei debiti, con margini di manovre di bilancio minime», che «non ha alcuna altra possibilità se non amministrare l’esistente» e «in anni, decenni, cercare risorse per fare interventi che invece servirebbero ieri». Guido Crosetto è l’outsider di lusso di questa stanca e scontata competizione elettorale: avrebbe voluto capeggiare l’intera coalizione di centrodestra nell’improba sfida al campione del centrosinistra (e dell’establishment), poi le cose sono andate come sono andate, la coalizione è andata in frantumi e oggi si ritrova a guidare il piccolo plotone di Fratelli d’Italia. Una condizione che consente all’ex sottosegretario alla Difesa incursioni meno diplomatiche sullo scacchiere della politica regionale che conosce a menadito avendo ricoperto per anni la carica di coordinatore piemontese della primigenia Forza Italia, spalla “dialettica” del governatore dell’epoca, Enzo Ghigo.
Il NOSTRO programma (settima ed ultima parte)
Punto 7: Ridurre le spese comunali del 10% in 5 anni, destinando questo risparmio per pagare i debiti del Comune e per offrire sgravi fiscali anche al ceto medio
Recuperare i crediti non riscossi dal Comune: ammontano a più di 10 milioni di euro, pari a un terzo del bilancio comunale, un peso che richiede, in questo momento di grave crisi, una grande attenzione nella gestione della fase degli incassi, con un monitoraggio continuo.
Per far questo, offriremo ai debitori del Comune (sia privati che enti pubblici) un piano di rientro nell’arco dei prossimi 5 anni e, tramite apposita convenzione con Equitalia, consentiremo di rateizzare anche i debiti già consegnati all'Esattoria.
Revisione generale dei contratti e degli appalti, perché per ridurre le spese comunali serve ridurre i costi dei servizi e delle forniture, valutando caso per caso, e non tagliare alla cieca con la logica dei tagli indiscriminati da “governo tecnico”. E' infatti fondamentale stabilire quali siano le spese strategiche da rafforzare, quelle secondarie da ridimensionare e quelle superflue da tagliare.
Un nuovo modo di fare raccolta differenziata dei rifiuti per abbassare la tassa sulla spazzatura.
Dato che i rifiuti sono una risorsa, in quanto materia prima per riciclo di materiali e produzione di energia, è giusto che chi ci guadagna riconosca ai novesi parte di questo introito.
Saranno autorizzati ed incentivati punti di raccolta (gestiti anche da privati) che, in accordo con il singolo cittadino, potranno pagare in valuta corrente oppure, in alternativa ad un pagamento vero e proprio, riconoscere un credito direttamente spendibile dal cittadino in beni e servizi.
Inoltre una migliore gestione delle banche dati comunali potrà consentire, grazie ad un efficace contrasto all'evasione, di ridurre ulteriormente le aliquote pagate dagli onesti, come già avvenuto in altri comuni.
Recuperare i crediti non riscossi dal Comune: ammontano a più di 10 milioni di euro, pari a un terzo del bilancio comunale, un peso che richiede, in questo momento di grave crisi, una grande attenzione nella gestione della fase degli incassi, con un monitoraggio continuo.
Per far questo, offriremo ai debitori del Comune (sia privati che enti pubblici) un piano di rientro nell’arco dei prossimi 5 anni e, tramite apposita convenzione con Equitalia, consentiremo di rateizzare anche i debiti già consegnati all'Esattoria.
Revisione generale dei contratti e degli appalti, perché per ridurre le spese comunali serve ridurre i costi dei servizi e delle forniture, valutando caso per caso, e non tagliare alla cieca con la logica dei tagli indiscriminati da “governo tecnico”. E' infatti fondamentale stabilire quali siano le spese strategiche da rafforzare, quelle secondarie da ridimensionare e quelle superflue da tagliare.
Un nuovo modo di fare raccolta differenziata dei rifiuti per abbassare la tassa sulla spazzatura.
Dato che i rifiuti sono una risorsa, in quanto materia prima per riciclo di materiali e produzione di energia, è giusto che chi ci guadagna riconosca ai novesi parte di questo introito.
Saranno autorizzati ed incentivati punti di raccolta (gestiti anche da privati) che, in accordo con il singolo cittadino, potranno pagare in valuta corrente oppure, in alternativa ad un pagamento vero e proprio, riconoscere un credito direttamente spendibile dal cittadino in beni e servizi.
Inoltre una migliore gestione delle banche dati comunali potrà consentire, grazie ad un efficace contrasto all'evasione, di ridurre ulteriormente le aliquote pagate dagli onesti, come già avvenuto in altri comuni.
mercoledì 7 maggio 2014
Il NOSTRO programma (sesta parte)
Punto 6: Indirizzare gli sponsor privati su iniziative a beneficio di tutta la città, migliorandone la vivibilità e promuovendone le attività economiche
Valorizzare il talento: data la crisi economica, che riduce sempre di più il denaro ottenibile da sponsor privati ed associazioni di service, privilegiare la realizzazione di progetti a lungo termine valutati, in commissione paritetica, da amministrazione comunale e finanziatori, seguendo il modello del “concorso di progettazione”, per valorizzare chi mette il loro proprio talento a disposizione della nostra città.
Valorizzare il talento: data la crisi economica, che riduce sempre di più il denaro ottenibile da sponsor privati ed associazioni di service, privilegiare la realizzazione di progetti a lungo termine valutati, in commissione paritetica, da amministrazione comunale e finanziatori, seguendo il modello del “concorso di progettazione”, per valorizzare chi mette il loro proprio talento a disposizione della nostra città.
lunedì 5 maggio 2014
Il NOSTRO programma (quinta parte)
Punto 5: Valorizzare meriti e capacità dei dipendenti comunali, riducendo, nell’arco di 5 anni, il ricorso a consulenti esterni del 50%
La macchina comunale è inceppata, facciamola ripartire in 4 mosse:
La macchina comunale è inceppata, facciamola ripartire in 4 mosse:
- far incontrare al nuovo sindaco, entro i primi 100 giorni, tutte e tutti coloro che lavorano nell’amministrazione della nostra città, a tutti i livelli, per fargli conoscere le loro competenze e permettergli di inserire le persone giuste al posto giusto;
- semplificare procedure ed organizzazione per non far sprecare tempo prezioso ai dipendenti comunali, e permettere loro di lavorare bene assicurando i servizi ai cittadini;
- introdurre un approccio “bidirezionale” sia nella programmazione degli obiettivi sia nel riconoscimento, professionale ed economico, dei risultati raggiunti;
- mettere a disposizione le professionalità dei dipendenti comunali novesi anche alle amministrazioni degli altri comuni del territorio novese, a cui verrà chiesto solamente il pagamento dello straordinario e delle indennità di trasferta;
- riformare gli incentivi in modo da renderli più efficaci ed equi: non dovrà più succedere che se i dipendenti non raggiungono gli obiettivi e quindi non percepiscono i premi, i dirigenti non ne paghino le conseguenze. Anche i compensi della giunta dovranno essere agganciate ai risultati raggiunti: tutti sullo stesso piano, tutti a spingere nella stessa direzione;
- come nel campo politico abbiamo puntato sulla formazione organizzando un corso di formazione politica, così investiremo parte dei risparmi ottenuti dalla razionalizzazione della macchina comunale, nella formazione dei dipendenti, sviluppando ed esaltando le innumerevoli capacità e professionalità presenti tra i dipendenti comunali.
sabato 3 maggio 2014
Il NOSTRO programma (quarta parte)
Punto 4: Introdurre una gestione efficiente del patrimonio, vendendo, dove consentito dalle leggi vigenti, gli immobili non strumentali e le attività commerciali del Comune e delle società partecipate
Il Comune deve tornare a fare bene il Comune e smettere di fare male l'imprenditore.
La Farmacia Comunale, che non svolge alcuna funzione sociale in più rispetto alle altre farmacie private, dovrà essere ceduta con un'asta pubblica che consenta anche ai dipendenti di partecipare. Visto il difficile momento finanziario, verrà prevista anche una fase preliminare di affitto di azienda.
Gli svariati immobili, posseduti dal Comune ma non utilizzati, dovranno essere alienati, perché un immobile del comune non utilizzato non da gettito Imu e alla lunga richiede onerosi costi di manutenzione. Sono finiti i tempi degli sprechi e ormai riscuotere i canoni di locazioni sta diventando sempre più difficile per tutti. Gli esempi degli immobili di proprietà pubblica lasciati crollare per l'incuria della politica sono sotto gli occhi di tutti.
Le altre partecipate dal Comune, in particolar modo CIT e ACOS, dovranno essere razionalizzate, abolendo inutili scatole cinesi che rendono opaco il sistema, in modo da consentire al Comune di controllarle meglio di quanto avviene ora, imponendo l'obiettivo di abbassare le tariffe applicate ai cittadini e di tagliare gli sprechi e le spese dettate da esigenze più politiche che aziendali.
Per quanto riguarda le nomine dei consigli di amministrazione, verrà utilizzato il criterio della meritocrazia e della competenza e inoltre verrà introdotta una limitazione nei compensi, per livellarli con quelli attualmente esistenti nel settore privato.
Il Comune deve tornare a fare bene il Comune e smettere di fare male l'imprenditore.
La Farmacia Comunale, che non svolge alcuna funzione sociale in più rispetto alle altre farmacie private, dovrà essere ceduta con un'asta pubblica che consenta anche ai dipendenti di partecipare. Visto il difficile momento finanziario, verrà prevista anche una fase preliminare di affitto di azienda.
Gli svariati immobili, posseduti dal Comune ma non utilizzati, dovranno essere alienati, perché un immobile del comune non utilizzato non da gettito Imu e alla lunga richiede onerosi costi di manutenzione. Sono finiti i tempi degli sprechi e ormai riscuotere i canoni di locazioni sta diventando sempre più difficile per tutti. Gli esempi degli immobili di proprietà pubblica lasciati crollare per l'incuria della politica sono sotto gli occhi di tutti.
Le altre partecipate dal Comune, in particolar modo CIT e ACOS, dovranno essere razionalizzate, abolendo inutili scatole cinesi che rendono opaco il sistema, in modo da consentire al Comune di controllarle meglio di quanto avviene ora, imponendo l'obiettivo di abbassare le tariffe applicate ai cittadini e di tagliare gli sprechi e le spese dettate da esigenze più politiche che aziendali.
Per quanto riguarda le nomine dei consigli di amministrazione, verrà utilizzato il criterio della meritocrazia e della competenza e inoltre verrà introdotta una limitazione nei compensi, per livellarli con quelli attualmente esistenti nel settore privato.
venerdì 2 maggio 2014
Il NOSTRO programma (terza parte)
Punto 3: Rivedere Piano Regolatore, Piano del Traffico e ZTL accogliendo, sulla base del merito, le esigenze di chi a Novi vive e lavora
La ZTL, così come l’ha realizzata male l’attuale amministrazione, pesa come un macigno su abitanti ed operatori economici del Centro Storico. Per riformarla, abbiamo proposto quattro linee di intervento chiare e concrete:
A Novi Ligure ci sono piste ciclabili, ampiamente pubblicizzate, ma che iniziano e finiscono nel nulla: serve un piano organico di raccordo e completamento per arrivare a collegare tutta la città, eliminando dove possibile il passaggio contemporaneo e caotico di pedoni e ciclisti sullo stesso percorso, privilegiando comunque, in questo momento di grave crisi economica, le esigenze di chi lavora.
L’attuale Piano Regolatore è vecchio di quarant’anni, e sta stretto ad una città del XXI secolo: lo dimostra il continuo ricorso a varianti di ogni genere da parte delle amministrazioni succedutesi in questi ultimi decenni.
Per superare l’attuale “Piano Regolatore”, che divide spazi e servizi di Novi Ligure (es. aree pedonali e commerciali, parcheggi) in zone rigidamente determinate, lontane e non connesse tra di loro, gravando i cittadini con vincoli e regolamenti inutilmente dettagliati che si traducono in costosi adempimenti burocratici, noi:
La ZTL, così come l’ha realizzata male l’attuale amministrazione, pesa come un macigno su abitanti ed operatori economici del Centro Storico. Per riformarla, abbiamo proposto quattro linee di intervento chiare e concrete:
- aumento delle fasce di apertura di libero accesso per dare immediatamente ossigeno ad un centro storico in asfissia;
- istituzione di parcheggi a pagamento a servizio dei clienti delle attività;
- ampliamento del diritto di libero accesso e sosta per i residenti e gli esercenti operanti nella Z.T.L.;
- ampliamento del diritto di libero accesso e sosta ad altre categorie per motivi di lavoro (ad esempio, i medici di famiglia e coloro che eseguono interventi di manutenzione).
A Novi Ligure ci sono piste ciclabili, ampiamente pubblicizzate, ma che iniziano e finiscono nel nulla: serve un piano organico di raccordo e completamento per arrivare a collegare tutta la città, eliminando dove possibile il passaggio contemporaneo e caotico di pedoni e ciclisti sullo stesso percorso, privilegiando comunque, in questo momento di grave crisi economica, le esigenze di chi lavora.
L’attuale Piano Regolatore è vecchio di quarant’anni, e sta stretto ad una città del XXI secolo: lo dimostra il continuo ricorso a varianti di ogni genere da parte delle amministrazioni succedutesi in questi ultimi decenni.
Per superare l’attuale “Piano Regolatore”, che divide spazi e servizi di Novi Ligure (es. aree pedonali e commerciali, parcheggi) in zone rigidamente determinate, lontane e non connesse tra di loro, gravando i cittadini con vincoli e regolamenti inutilmente dettagliati che si traducono in costosi adempimenti burocratici, noi:
- adotteremo entro il 2018 un moderno ed innovativo “Disegno di Città” nel quale sono impostate le linee generali, lasciando il resto all’iniziativa dei committenti privati e dei progettisti da loro incaricati;
- semplificheremo regolamenti e procedure in modo da garantire ai cittadini uguali diritti e regole certe, senza dover più ricorrere, caso per caso, all’approvazione di varianti fatta da persone legate, direttamente od indirettamente, al mondo della politica
- favoriremo la riqualificazione degli spazi esistenti, adottando il principio del “costruire nel costruito” integrandolo, ove possibile, con la rilocalizzazione e la sostituzione edilizia per riqualificare il tessuto urbano migliorando la viabilità e la disponibilità di parcheggi e di aree verdi.
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