Non più la Cavallerizza, ma l’ex-Macello:
cambia l’immobile, ma non cambia la volontà di sbolognare i pesi morti del Comune di Novi Ligure facendoli acquistare
ad Acos con i soldi delle nostre bollette.
Come
già abbiamo detto mesi fa, speriamo che si
tratti di uno scherzo o, data la stagione, di un colpo di calore, perché restano tuttora in piedi i motivi di preoccupazione che già avevamo allora.
Primo,
questa operazione avrebbe unicamente carattere immobiliare, e quindi non migliorerebbe i servizi offerti da
Acos ai cittadini in termini né di
qualità né di costi.
Secondo,
l’acquisto da parte di Acos permetterebbe
al Comune di Novi Ligure di scaricarsi di dosso beni immobili inutilizzati che finora non è stato capace di vendere,
caricando però la spesa anche sulle
spalle di Iren e del Comune di Arquata Scrivia, soci di minoranza in Acos che,
al pari di noi cittadini, non avrebbero alcun vantaggio da questa
operazione.
Lo
scorso febbraio, quando si parlava di acquisto della Cavallerizza da parte di
Acos, in molti abbiamo pensato che si trattasse solo di uno scherzo di
Carnevale, ma se ora ritornano alla
carica, pur scegliendo un altro immobile su cui fare quest’operazione, cominciamo
a pensare: "C’è sotto qualcosa".
A
questo punto è doveroso che l’amministrazione
comunale dia ai cittadini risposte
chiare a proposito dei milioni di euro che si intende far spendere ad una società controllata (ma lo è davvero?) dal
Comune, mentre i dipendenti comunali e
quelli del Cit faticano a ricevere i premi accordati, e gli stipendi dovuti.
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