mercoledì 17 novembre 2010

Eppure Saviano....

... è uno scrittore, quindi dovrebbe sapere che le parole hanno un significato. Anzi, lo sa, dai suoi libri è chiaro.

Lo reputo pure una persona intelligente e coraggiosa. Quindi deve per forza aver detto quello che ha detto coscientemente e con una sua motivazione, ed è strano che adesso si finga sorpreso dello scandalo suscitato dalle sue parole.

Leggo e faccio mio un commento sul Corriere on line:

Ne ha dette tre, una più enorme dell'altra. 
  1. "Gli imprenditori del nord da decenni fanno affari con la 'ndrangheta" 
  2. "La Lega Nord è l'interlocutore della 'ndrangheta al nord" 
  3. "I soldi delle banche del nord sono di provenienza illecita". 
Ha reso CATEGORIE APPARTENENTI AL NORD fenomeni CRIMINALI (1 e 3) del tutto marginali, e fatto un'allucinante giochino retorico estendendo, per inferenza, a un partito responsabilità che non ha. 

Così: la mafia cerca il potere politico --> al nord comanda la Lega (non è nemmeno vero!!!) --> la Lega è l'interlocutore della 'ndrangheta. 
Mi fermo qui, perché poi c'è tutta l'analisi sul metodo e gli obiettivi, le modalità di linguaggio, l'affabulazione. Saviano è un professionista. Ora, sottraendosi al contraddittorio, fa nascere la domanda: per chi lavora? Risponda almeno a questo: perché si sottrae? Ripeta le cose che ha detto guardando Maroni, ministro dell'interno per il partito che lui accusa.

A questo aggiungo che, nonostante per alcuni gli 'avversari' politici siano tutti dei delinquenti (in alternativa dei dementi), non ritengo esista in Italia un partito 'prevalentemente' legato alla criminalità, e neppure uno del tutto esente. In tutte le organizzazioni ci sono le mele marce, e seguendo il modello Saviano, leggendo i documenti delle procure con il 'giusto' filtro si può accusare di associazione mafiosa qualsiasi gruppo, dalla FIAT ai Boy Scout.

Ovviamente Saviano, essendo di sinistra ed avendo parlato contro la Lega e la destra in genere, è portato in palma di mano dai tanti 'paladini della libertà' a senso unico, che scendono in campo per difendere il fango di una parte, mentre tacciono (o approvano) i bavagli messi agli avversari...

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